Azione Francescana

News dalla Chiesa

Fede è vera solo se cambia la vita, l’appello del Papa all’Angelus

Città del Vaticano. Nel commento al Vangelo della XXI domenica del Tempo Ordinario, Papa Leone ha meditato sull’immagine evangelica della “porta stretta” (Lc 13,22-30), invitando i fedeli a non vivere una fede fatta solo di apparenze religiose ma a lasciarsi trasformare dall’amore di Cristo. La vera sequela – ha detto – comporta scelte impegnative, che richiedono il coraggio di attraversare la porta della Croce. Dopo la preghiera mariana, il Pontefice ha espresso la sua vicinanza al Mozambico e all’Ucraina, e ha salutato pellegrini e gruppi presenti in Piazza San Pietro.

La porta stretta del Vangelo

Il Santo Padre ha preso spunto dalla domanda posta a Gesù nel Vangelo di Luca circa il numero dei salvati. La risposta del Maestro – «Sforzatevi di entrare per la porta stretta» – non è un invito a scoraggiarsi, ma a vigilare contro la presunzione di chi si crede già salvo. La porta stretta richiama infatti l’impegno di una fede vissuta in profondità, non ridotta a gesti esteriori o a un culto separato dalla vita. Papa Leone ha ammonito coloro che pensano che basti compiere pratiche religiose per sentirsi a posto: il Signore non gradisce riti e sacrifici che non cambiano il cuore. La vera fede diventa criterio delle scelte quotidiane, spinge a vivere la giustizia e l’amore fraterno e ci rende, come Gesù, capaci di rischiare nell’amore e di percorrere la via della Croce.

Il coraggio di scelte esigenti

Attraversare la porta stretta significa accettare decisioni spesso faticose e impopolari, combattere l’egoismo e perseverare nel bene anche quando prevalgono le logiche del male. È una via che può sembrare ardua, ma che spalanca la vita verso la gioia senza fine preparata da Dio. Il Pontefice ha affidato questo cammino alla Vergine Maria, chiedendo che sostenga i credenti nel coraggio della sequela evangelica.

Dopo l’Angelus

Papa Leone ha ricordato la popolazione di Cabo Delgado, in Mozambico, colpita da violenze e insicurezza, invitando a non dimenticare quei fratelli e sorelle e a pregare per la pace. Ha inoltre espresso sostegno agli ucraini che hanno promosso la “Preghiera Mondiale per l’Ucraina”, segno di una comune invocazione al Signore perché doni pace a un Paese martoriato dalla guerra. Infine, il Papa ha rivolto un caloroso saluto ai fedeli e ai pellegrini presenti in Piazza San Pietro, provenienti da diverse nazioni e diocesi: gruppi da Karaganda, Budapest, il Pontificio Collegio Nord Americano, parrocchie italiane e pellegrini in bicicletta. Ha espresso particolare gioia per la presenza della Banda Musicale di Gozzano e di gruppi parrocchiali da varie città italiane. Concludendo, ha augurato a tutti una buona domenica.

Fede è vera solo se cambia la vita, l’appello del Papa all’Angelus

Città del Vaticano. Nel commento al Vangelo della XXI domenica del Tempo Ordinario, Papa Leone ha meditato sull’immagine evangelica della “porta stretta” (Lc 13,22-30), invitando i fedeli a non vivere una fede fatta solo di apparenze religiose ma a lasciarsi trasformare dall’amore di Cristo. La vera sequela – ha detto – comporta scelte impegnative, che richiedono il coraggio di attraversare la porta della Croce. Dopo la preghiera mariana, il Pontefice ha espresso la sua vicinanza al Mozambico e all’Ucraina, e ha salutato pellegrini e gruppi presenti in Piazza San Pietro.

La porta stretta del Vangelo

Il Santo Padre ha preso spunto dalla domanda posta a Gesù nel Vangelo di Luca circa il numero dei salvati. La risposta del Maestro – «Sforzatevi di entrare per la porta stretta» – non è un invito a scoraggiarsi, ma a vigilare contro la presunzione di chi si crede già salvo. La porta stretta richiama infatti l’impegno di una fede vissuta in profondità, non ridotta a gesti esteriori o a un culto separato dalla vita. Papa Leone ha ammonito coloro che pensano che basti compiere pratiche religiose per sentirsi a posto: il Signore non gradisce riti e sacrifici che non cambiano il cuore. La vera fede diventa criterio delle scelte quotidiane, spinge a vivere la giustizia e l’amore fraterno e ci rende, come Gesù, capaci di rischiare nell’amore e di percorrere la via della Croce.

Il coraggio di scelte esigenti

Attraversare la porta stretta significa accettare decisioni spesso faticose e impopolari, combattere l’egoismo e perseverare nel bene anche quando prevalgono le logiche del male. È una via che può sembrare ardua, ma che spalanca la vita verso la gioia senza fine preparata da Dio. Il Pontefice ha affidato questo cammino alla Vergine Maria, chiedendo che sostenga i credenti nel coraggio della sequela evangelica.

Dopo l’Angelus

Papa Leone ha ricordato la popolazione di Cabo Delgado, in Mozambico, colpita da violenze e insicurezza, invitando a non dimenticare quei fratelli e sorelle e a pregare per la pace. Ha inoltre espresso sostegno agli ucraini che hanno promosso la “Preghiera Mondiale per l’Ucraina”, segno di una comune invocazione al Signore perché doni pace a un Paese martoriato dalla guerra. Infine, il Papa ha rivolto un caloroso saluto ai fedeli e ai pellegrini presenti in Piazza San Pietro, provenienti da diverse nazioni e diocesi: gruppi da Karaganda, Budapest, il Pontificio Collegio Nord Americano, parrocchie italiane e pellegrini in bicicletta. Ha espresso particolare gioia per la presenza della Banda Musicale di Gozzano e di gruppi parrocchiali da varie città italiane. Concludendo, ha augurato a tutti una buona domenica.

Cerca