Città del Vaticano. Nel commentare il brano evangelico di Luca (10,1-12.17-20), Papa Leone ha sottolineato la dimensione universale della missione affidata da Gesù: l’invio dei settantadue discepoli simboleggia l’estensione del Vangelo a ogni popolo. “Questa è la larghezza del cuore di Dio – ha affermato il Papa – una messe abbondante che chiede di essere raccolta”.
Messe abbondante, operai pochi
Dio ha già seminato nella storia e nel cuore umano il desiderio di infinito, di salvezza, di vita piena. Ma, ha avvertito il Papa, “sono pochi gli operai” capaci di riconoscere e raccogliere questo buon grano. Non bastano buone intenzioni saltuarie o un’etichetta religiosa: il mondo ha bisogno di “discepoli innamorati”, che vivano la missione come testimonianza quotidiana nei luoghi concreti della vita.
Non idee, ma preghiera e relazione
Leone ha messo in guardia da un eccesso di teoria pastorale. Al centro, ha ribadito, dev’esserci la relazione viva con Dio: “Serve soprattutto pregare il padrone della messe”. Solo così si può diventare veri operai del Regno, testimoni credibili e gioiosi.
L’intercessione di Maria
Il Papa ha concluso la sua riflesione chiedendo l’aiuto della Vergine Maria, modello di disponibilità e di partecipazione all’opera salvifica, perché accompagni ciascuno nel cammino della sequela e della missione.
Saluti dopo l’Angelus: coraggio, pace e riposo
Dopo la preghiera mariana, Papa Leone ha salutato con affetto i pellegrini presenti, elogiando la loro determinazione nel compiere pellegrinaggi nonostante il caldo estivo. Ha ricordato in particolare le Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore, gruppi provenienti dalla Polonia, da diverse città italiane e la comunità latinoamericana di Firenze.
Un pensiero per le vittime del Texas
Con parole commosse, il Papa ha rivolto un messaggio in inglese alle famiglie colpite dal disastro causato dalle inondazioni del fiume Guadalupe in Texas, assicurando la sua preghiera per le giovani vittime del campeggio estivo.
Un appello alla pace
Leone ha ribadito il suo desiderio di pace per tutti i popoli, soprattutto per coloro che soffrono a causa della guerra: “Chiediamo al Signore – ha detto – di toccare i cuori e ispirare le menti dei governanti”.
Un tempo di riposo
Infine, il Papa ha annunciato che nel pomeriggio si sarebbe recato a Castel Gandolfo per un breve periodo di riposo, augurando a tutti di poter godere di un tempo di vacanza per ritemprare corpo e spirito. “A tutti buona domenica!” è stato il suo saluto conclusivo, semplice e paterno.