Trieste. Papa Francesco, nel suo discorso tenuto oggi presso il Centro Congressi di Trieste, ha messo in evidenza la crisi della democrazia contemporanea, definendola “un cuore ferito”. Il Pontefice ha sottolineato che l’indifferenza rappresenta un cancro per la democrazia e ha sottolineato la necessità di ritornare ad una partecipazione attiva e solidale per costruire un futuro migliore. Preoccupato per l’astensionismo elettorale, Papa Francesco ha ribadito che la democrazia richiede condizioni che permettano a tutti di esprimersi e partecipare, evidenziando come la solidarietà e la sussidiarietà siano fondamentali per far fiorire i rapporti sociali.
Ricordando suo nonno, che combatté sul Piave, il Papa ha legato il concetto di democrazia al bene comune, citando inoltre il Beato Giuseppe Toniolo. Ha poi sottolineato che ogni esclusione ferisce il corpo sociale nel suo insieme, criticando la cultura dello scarto e l’autoreferenzialità del potere. Citando Aldo Moro, Francesco ha affermato che lo Stato è democratico solo se è al servizio dell’uomo. Ha insistito sull’importanza di allenare la partecipazione fin da giovani e sull’apporto che il cristianesimo può dare allo sviluppo culturale e sociale attraverso un dialogo fecondo con la comunità civile e le istituzioni politiche.
Ha concluso invitando a non cercare soluzioni facili ma a impegnarsi nel perseguimento del bene comune, promuovendo una democrazia che non sia una scatola vuota ma legata ai valori della persona, della fraternità e dell’ecologia integrale. Ha esortato i cattolici a essere voce propositiva e critica in una società spesso afona, proponendo giustizia e pace nel dibattito pubblico. Infine, ha invitato a organizzare la speranza e a essere artigiani di democrazia e testimoni contagiosi di partecipazione, sottolineando che senza speranza non si costruisce il futuro.