Il prossimo 7 maggio inizierà ufficialmente il Conclave che porterà all’elezione del successore di Papa Francesco. La giornata si aprirà alle ore 10 con la Messa votiva “per l’elezione del Pontefice”, che sarà presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re. Nel pomeriggio, alle 16.30, i cardinali elettori faranno il loro ingresso solenne nella Cappella Sistina.
Becciu non prenderà parte al conclave
Nel frattempo, il cardinale Angelo Becciu ha comunicato che non prenderà parte al Conclave. In una lettera indirizzata al decano del Collegio cardinalizio, ha spiegato di voler rispettare la volontà espressa da Papa Francesco nel 2020, quando lo aveva privato dei diritti legati al cardinalato. Becciu, pur non avendo ricevuto un’esplicita esclusione, ha deciso di rinunciare alla coerenza e al senso di responsabilità. Insieme a lui, altri due cardinali non parteciperanno per motivi di salute.
Gli elettori e le congregazioni generali
Il numero ufficiale degli elettori che varcheranno la soglia della Sistina sarà quindi 133, su un totale attuale di 135 cardinali aventi diritto di voto. Nei giorni scorsi si sono svolte le congregazioni generali, dove i porporati hanno avuto modo di confrontarsi sui temi più urgenti per la Chiesa, in un clima definito da molti “sereno ma intenso”.
Quale Papa per il nostro tempo?
Dalle sessioni preparatorie sono emersi interrogativi ricorrenti: quale profilo deve avere il nuovo Papa? Come affrontare le sfide del tempo presente, in particolare quelle legate alla missione evangelizzatrice e alla sinodalità? Il bisogno di rinnovamento spirituale è stato al centro di numerosi interventi. Un punto centrale nelle discussioni è stato anche il ruolo futuro del Papato. Secondo quanto riportato, un cardinale avrebbe chiesto se il nuovo Pontefice dovesse essere “un padre spirituale o un amministratore della Chiesa”. La risposta, condivisa da molti, è stata che entrambe le dimensioni saranno fondamentali.
Un clima di fraternità e responsabilità
Il clima generale in questi giorni ricorda quello vissuto nel 2013, prima dell’elezione di Francesco. Anche stavolta, si è registrata un’atmosfera di ascolto e fraternità, accompagnata da una profonda consapevolezza del compito che attende i cardinali. La riflessione su come affrontare il futuro ha trovato eco anche nella liturgia dello scorso 26 aprile, quando la pagina del Vangelo esposta aperta dal vento sulla bara di Papa Francesco ha colpito profondamente i presenti. Un gesto semplice, ma ricco di significato, che molti hanno letto come un simbolo dell’eredità spirituale lasciata dal Papa defunto. In attesa del giorno decisivo, cresce l’attesa in tutta la Chiesa e nel mondo.