Durante il Regina Coeli di Questa domenica, Papa Francesco citando il Vangelo secondo Giovanni (15,15), dove Gesù si rivolge ai suoi Apostoli con parole di intima vicinanza: “Non vi chiamo più servi, ma amici”, ha evidenziato come questa affermazione rappresenti una trasformazione radicale del rapporto tra Dio e l’umanità.
Nel suo discorso, il Papa ha sottolineato come, nelle Sacre Scritture, figure come Mosè, il re Davide e la Vergine Maria vengano descritte come “servi di Dio”, persone a cui sono state affidate missioni di estrema importanza e detentori dei tesori divini. Tuttavia, per Gesù, questa relazione va oltre un semplice servizio o obbedienza; ciò che Lui ricerca è una vera e propria amicizia con i suoi seguaci, un legame che supera la mera funzionalità o utilità.
Francesco ha sottolineato come l’amicizia non nasca da calcoli o costrizioni, ma emerga spontaneamente quando riconosciamo nell’altro un riflesso di noi stessi. Questa relazione, se autentica, rimane inalterata anche di fronte al tradimento, come mostrato nell’episodio evangelico di Giuda che tradisce Gesù. Il Papa ha rievocato come, nonostante il tradimento, Gesù abbia chiamato Giuda “amico” e lo abbia trattato con amore incondizionato.
Inoltre, il Pontefice ha invitato i fedeli a riflettere su come percepiscono il Signore: come un amico o come uno sconosciuto? Si sentono amati da Lui? Queste domande puntano a rafforzare la consapevolezza della vicinanza di Dio e della sua incessante offerta di amicizia.
Infine, Papa Francesco ha pregato affinché Maria aiuti tutti a crescere nell’amicizia con suo Figlio e a diffondere questo amorevole legame nella loro vita quotidiana. Con queste parole, il Papa non solo rafforza il legame tra i credenti e il divino ma invita ogni ascoltatore a riconsiderare e rinnovare la propria relazione con Dio, promuovendo un senso di comunità basato sull’amore genuino e sulla reciproca accettazione.
Il messaggio del Papa ci ricorda che al centro della fede c’è un invito: essere amici di Dio. E attraverso questa amicizia, siamo chiamati a vivere le nostre vite con una gioia e una dedizione rinnovate, testimoniando il volto di un Dio che è amico e salvatore.