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Missione e fraternità nel messaggio per la Giornata Mondiale della Gioventù 2025

Città del Vaticano – Domenica 23 novembre 2025, Solennità di Cristo Re, si celebrerà la XL Giornata Mondiale della Gioventù. In vista di questa importante Giornata per i giovani cattolici di tutto il mondo, Papa Leone XIV lo scorso 7 ottobre, memoria della Beata Maria Vergine del Santo Rosario, ha diffuso il suo messaggio che si concentra sul tema: «Anche voi date testimonianza, perché siete con me» (Gv 15,27). Il testo pone al centro, tra le altre, due parole chiave molto vicine al mondo francescano, missione e fraternità, su cui è interessante soffermarsi in questo mese di ottobre che inizia con la festività di San Francesco e che è tutto dedicato alla missione.

Testimoni di fede e di speranza

Leone XIV già dall’incipit indica ai giovani la via da seguire perché lo sguardo missionario non resti ad un livello solo spirituale, ma si traduca in prossimità concreta. Dopo aver ringraziato i giovani per l’entusiasmo e la gioia dimostrati durante il loro Giubileo a Tor Vergata a inizio agosto, ricorda loro di non guardare a quel momento come a un evento isolato, ma come all’inizio di un cammino: «Facciamo in modo che l’incontro giubilare segni un passo avanti nella vita cristiana e un forte incoraggiamento a perseverare nella testimonianza della fede».

La missione che scaturisce dall’amicizia con Cristo

Il Papa afferma che «la testimonianza cristiana nasce dall’amicizia con il Signore, crocifisso e risorto per la salvezza di tutti». È da questa relazione viva che scaturisce ogni vocazione missionaria. I giovani sono chiamati a farsi missionari camminando accanto ai loro coetanei feriti da guerre, povertà e solitudini, testimoniando la vicinanza di Dio. Anche di fronte a rifiuti e persecuzioni, sono invitati a rispondere con amore e speranza, vincendo il male con il bene, secondo l’insegnamento di San Paolo. I giovani, inoltre, sono chiamati non ad essere servi o attivisti di Dio, ma a lasciarsi trasformare da Lui, diventando riflesso e dunque testimonianza di questa relazione. «Un giovane che ha incontrato Cristo porta ovunque il “calore” e il “sapore” della fraternità», scrive il Pontefice.

Fraternità come legame di pace

«Lo Spirito ci fa vedere il prossimo con occhi nuovi: nell’altro c’è un fratello, una sorella!» ricorda il Papa, invitando a riscoprire la fraternità universale come valore fondante per divenire “operosi artigiani di pace”. Contro la chiusura e la solitudine che nascono da uno “scrolling infinito” e da relazioni virtuali, Leone XIV invita i giovani a uscire da sé stessi, ad ascoltare la voce di Dio in noi e a vincere l’egoismo. Inoltre, li incoraggia a “non seguire chi usa le parole della fede per dividere”, ma ad organizzarsi “per rimuovere le disuguaglianze e riconciliare comunità polarizzate e oppresse”.

Affidarsi a Maria

In chiusura, Papa Leone ricorda ai giovani quell’episodio che avvenne sotto la Croce, quando Gesù morente affidò la Vergine Maria a Giovanni come madre, e lui a lei come figlio. Un dono estremo d’amore che è per tutti noi. Li invita ad accogliere questo legame con Maria, quindi, nel giorno della memoria della Vergine del Rosario, proprio attraverso la pratica della nota preghiera mariana, che sostiene nel non sentirsi soli ma “figli amati, perdonati e incoraggiati da Dio”. Ed è proprio di questa certezza che – conclude – con gioia i giovani sono chiamati a dare testimonianza.

Missione e fraternità nel messaggio per la Giornata Mondiale della Gioventù 2025

Città del Vaticano – Domenica 23 novembre 2025, Solennità di Cristo Re, si celebrerà la XL Giornata Mondiale della Gioventù. In vista di questa importante Giornata per i giovani cattolici di tutto il mondo, Papa Leone XIV lo scorso 7 ottobre, memoria della Beata Maria Vergine del Santo Rosario, ha diffuso il suo messaggio che si concentra sul tema: «Anche voi date testimonianza, perché siete con me» (Gv 15,27). Il testo pone al centro, tra le altre, due parole chiave molto vicine al mondo francescano, missione e fraternità, su cui è interessante soffermarsi in questo mese di ottobre che inizia con la festività di San Francesco e che è tutto dedicato alla missione.

Testimoni di fede e di speranza

Leone XIV già dall’incipit indica ai giovani la via da seguire perché lo sguardo missionario non resti ad un livello solo spirituale, ma si traduca in prossimità concreta. Dopo aver ringraziato i giovani per l’entusiasmo e la gioia dimostrati durante il loro Giubileo a Tor Vergata a inizio agosto, ricorda loro di non guardare a quel momento come a un evento isolato, ma come all’inizio di un cammino: «Facciamo in modo che l’incontro giubilare segni un passo avanti nella vita cristiana e un forte incoraggiamento a perseverare nella testimonianza della fede».

La missione che scaturisce dall’amicizia con Cristo

Il Papa afferma che «la testimonianza cristiana nasce dall’amicizia con il Signore, crocifisso e risorto per la salvezza di tutti». È da questa relazione viva che scaturisce ogni vocazione missionaria. I giovani sono chiamati a farsi missionari camminando accanto ai loro coetanei feriti da guerre, povertà e solitudini, testimoniando la vicinanza di Dio. Anche di fronte a rifiuti e persecuzioni, sono invitati a rispondere con amore e speranza, vincendo il male con il bene, secondo l’insegnamento di San Paolo. I giovani, inoltre, sono chiamati non ad essere servi o attivisti di Dio, ma a lasciarsi trasformare da Lui, diventando riflesso e dunque testimonianza di questa relazione. «Un giovane che ha incontrato Cristo porta ovunque il “calore” e il “sapore” della fraternità», scrive il Pontefice.

Fraternità come legame di pace

«Lo Spirito ci fa vedere il prossimo con occhi nuovi: nell’altro c’è un fratello, una sorella!» ricorda il Papa, invitando a riscoprire la fraternità universale come valore fondante per divenire “operosi artigiani di pace”. Contro la chiusura e la solitudine che nascono da uno “scrolling infinito” e da relazioni virtuali, Leone XIV invita i giovani a uscire da sé stessi, ad ascoltare la voce di Dio in noi e a vincere l’egoismo. Inoltre, li incoraggia a “non seguire chi usa le parole della fede per dividere”, ma ad organizzarsi “per rimuovere le disuguaglianze e riconciliare comunità polarizzate e oppresse”.

Affidarsi a Maria

In chiusura, Papa Leone ricorda ai giovani quell’episodio che avvenne sotto la Croce, quando Gesù morente affidò la Vergine Maria a Giovanni come madre, e lui a lei come figlio. Un dono estremo d’amore che è per tutti noi. Li invita ad accogliere questo legame con Maria, quindi, nel giorno della memoria della Vergine del Rosario, proprio attraverso la pratica della nota preghiera mariana, che sostiene nel non sentirsi soli ma “figli amati, perdonati e incoraggiati da Dio”. Ed è proprio di questa certezza che – conclude – con gioia i giovani sono chiamati a dare testimonianza.

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