Città del Vaticano. Nel cuore del Vaticano, si è aperto un nuovo Conclave. Dopo oltre tredici anni, la Chiesa universale si trova nuovamente a vivere uno dei momenti più solenni e misteriosi della sua storia: l’elezione del Successore di Pietro. Alle 15.45 in punto, i 133 cardinali elettori hanno lasciato la Domus Sanctae Marthae per dare inizio al cammino che li condurrà alla scelta del nuovo Papa. Migliaia di fedeli seguono il momento raccolti in preghiera, in Piazza San Pietro e in tutto il mondo.
Dal canto dello Spirito alla clausura della Sistina
La processione, preceduta dal canto del Veni, Creator Spiritus, è iniziata nella Cappella Paolina ed è proseguita attraverso la Sala Regia fino alla Cappella Sistina. La lunga fila di porporati, indossanti gli abiti corali, ha attraversato i corridoi del Palazzo Apostolico in un silenzio interrotto solo dalle Litanie dei Santi. Con loro anche cardinali di rito orientale, nei tradizionali abiti neri, e la figura inconfondibile del domenicano Timothy Radcliffe, in saio bianco.
Una volta giunti in Sistina, ogni cardinale ha prestato giuramento in latino sul Vangelo. Poi il tradizionale extra omnes, pronunciato con voce solenne dall’arcivescovo Diego Ravelli, maestro delle celebrazioni pontificie. Le porte si sono chiuse. I contatti con l’esterno sono interrotti. Il mondo attende.
Un conclave nel segno della continuità e della riforma
Durante l’ultima congregazione generale, i cardinali hanno delineato il profilo del Pontefice che la Chiesa attende: un uomo di preghiera, pastore autentico, costruttore di ponti e promotore della misericordia. Un Papa capace di proseguire il cammino di riforma avviato da Francesco, custode dell’essenziale, vicino ai poveri e attento alle periferie del mondo.
Il Collegio cardinalizio si è fatto sempre più universale negli anni del pontificato di Bergoglio, come testimoniano i volti e le storie che oggi siedono sotto gli affreschi michelangioleschi. Una pluralità di provenienze, esperienze, culture, unite nella ricerca dell’uomo che sarà guida della Chiesa nel nuovo tempo.
La scenografia del discernimento
La Sistina è stata allestita con sobria precisione: banchi in ciliegio, sedie di velluto, schede con la scritta Eligo, penne, urne, biglie per il sorteggio degli scrutatori e persino ago e filo per cucire le schede prima di bruciarle nella stufa. Ogni elemento richiama alla mente l’essenzialità e la serietà del momento: qui si decide il volto del prossimo Pontefice, qui ogni cardinale è solo davanti a Dio.
Il popolo in attesa
Fuori, Piazza San Pietro è un immenso cenacolo. Volti alzati verso i maxi schermi, preghiere sussurrate, speranze silenziose. Il fumo che salirà da quella stessa stufa dirà al mondo se è stata fatta una scelta. Intanto, la Chiesa veglia, unita da un unico desiderio: che lo Spirito Santo indichi ancora una volta un uomo secondo il cuore di Dio.