Azione Francescana

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Dal “Padre nostro” alla pace: la domenica di Papa Leone tra preghiera e impegno

Città del Vaticano. Nel consueto appuntamento domenicale con l’Angelus, Papa Leone ha meditato sul Vangelo in cui Gesù insegna ai discepoli il “Padre nostro”, la preghiera che unisce i cristiani nel sentirsi figli amati. Il Pontefice ha poi ricordato la V Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani e ha rivolto forti appelli per la pace in Medio Oriente e nel sud-est asiatico. Non sono mancati saluti ai pellegrini, con particolare affetto per i giovani riuniti a Roma per il Giubileo.

La preghiera dei figli amati

Il Vangelo proposto dalla liturgia odierna presenta Gesù che insegna il “Padre nostro” (Lc 11,1-13), una preghiera che – ha sottolineato il Papa – unisce tutti i cristiani, perché «ci rivela a noi stessi mentre ci rivela il Padre». Gesù invita a rivolgersi a Dio chiamandolo “Abbà”, “papà”, con la semplicità e la fiducia di un bambino. È nella preghiera fiduciosa che si scopre la propria identità di figli amati e si conosce la grandezza dell’amore di Dio.

La paternità di Dio: presente, premurosa, paziente

Commentando le immagini evangeliche, il Papa ha ricordato che Dio è come l’amico che si alza nel cuore della notte per aiutare, o come il padre che dona cose buone ai propri figli. Non si stanca mai di accogliere, anche se lo si cerca tardi, dopo errori e cadute. E anche quando sembra che tardi a rispondere, Egli agisce con sapienza e provvidenza. Per questo, ha esortato il Papa, bisogna pregare sempre, e pregare con fiducia.

Il Padre nostro ci impegna all’amore fraterno

Recitare il Padre nostro significa non solo celebrare l’amore ricevuto da Dio, ma anche impegnarsi a viverlo. Papa Leone ha citato due Padri della Chiesa, Cipriano e Giovanni Crisostomo, per ricordare che non si può invocare Dio come Padre mantenendo un cuore crudele o indifferente verso gli altri. La preghiera autentica, ha detto, ci trasforma a immagine del volto misericordioso di Dio. La liturgia invita oggi ad accogliere l’amore di Dio e a viverlo con gratuità, discrezione e premura. Il Pontefice ha invocato Maria perché ci aiuti a rispondere con generosità a questa chiamata, e a riflettere nel mondo il volto del Padre.

V Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani

Dopo la preghiera mariana, Papa Leone ha ricordato la celebrazione della V Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, sottolineando il loro ruolo come testimoni di speranza e guide per le nuove generazioni. Ha esortato tutti a non lasciarli soli, ma a costruire un’alleanza di amore e preghiera.

Appelli per la pace e la giustizia

Il Pontefice ha espresso profonda preoccupazione per le tante zone del mondo segnate da violenza e guerra. Ha menzionato in particolare i conflitti tra Thailandia e Cambogia, le violenze nel sud della Siria e la drammatica situazione a Gaza, dove la popolazione soffre fame, violenza e morte. Ha invocato un cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e il rispetto del diritto umanitario, ribadendo che ogni persona ha una dignità intrinseca donata da Dio. Papa Leone ha affidato a Maria, Regina della pace, le vittime innocenti e i governanti, affinché scelgano il dialogo e la giustizia per porre fine alle guerre. Ha rinnovato il suo invito alla comunità internazionale a negoziare un futuro di pace.

Saluti ai pellegrini e ai giovani del Giubileo

Il Papa ha salutato con gratitudine Radio Vaticana e Vatican News, che hanno aperto una nuova postazione sotto il colonnato del Bernini in vista del Giubileo. Ha ringraziato i giornalisti per il loro servizio alla verità e alla pace.

Poi ha rivolto saluti ai numerosi pellegrini presenti in piazza: i nonni di San Cataldo, i frati cappuccini d’Europa, i cresimandi di Grantorto-Carturo, i giovani di Montecarlo di Lucca e gli scout di Licata. Particolare affetto è stato espresso per i giovani provenienti da vari Paesi, riuniti a Roma per il Giubileo dei Giovani: «Sia per ciascuno un’occasione per incontrare Cristo ed essere da Lui rinsaldati nella fede».

Il Pontefice ha concluso ricordando la processione mariana sul Tevere, la “Madonna fiumarola”, auspicando che i partecipanti imparino da Maria a vivere il Vangelo nel quotidiano.

Dal “Padre nostro” alla pace: la domenica di Papa Leone tra preghiera e impegno

Città del Vaticano. Nel consueto appuntamento domenicale con l’Angelus, Papa Leone ha meditato sul Vangelo in cui Gesù insegna ai discepoli il “Padre nostro”, la preghiera che unisce i cristiani nel sentirsi figli amati. Il Pontefice ha poi ricordato la V Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani e ha rivolto forti appelli per la pace in Medio Oriente e nel sud-est asiatico. Non sono mancati saluti ai pellegrini, con particolare affetto per i giovani riuniti a Roma per il Giubileo.

La preghiera dei figli amati

Il Vangelo proposto dalla liturgia odierna presenta Gesù che insegna il “Padre nostro” (Lc 11,1-13), una preghiera che – ha sottolineato il Papa – unisce tutti i cristiani, perché «ci rivela a noi stessi mentre ci rivela il Padre». Gesù invita a rivolgersi a Dio chiamandolo “Abbà”, “papà”, con la semplicità e la fiducia di un bambino. È nella preghiera fiduciosa che si scopre la propria identità di figli amati e si conosce la grandezza dell’amore di Dio.

La paternità di Dio: presente, premurosa, paziente

Commentando le immagini evangeliche, il Papa ha ricordato che Dio è come l’amico che si alza nel cuore della notte per aiutare, o come il padre che dona cose buone ai propri figli. Non si stanca mai di accogliere, anche se lo si cerca tardi, dopo errori e cadute. E anche quando sembra che tardi a rispondere, Egli agisce con sapienza e provvidenza. Per questo, ha esortato il Papa, bisogna pregare sempre, e pregare con fiducia.

Il Padre nostro ci impegna all’amore fraterno

Recitare il Padre nostro significa non solo celebrare l’amore ricevuto da Dio, ma anche impegnarsi a viverlo. Papa Leone ha citato due Padri della Chiesa, Cipriano e Giovanni Crisostomo, per ricordare che non si può invocare Dio come Padre mantenendo un cuore crudele o indifferente verso gli altri. La preghiera autentica, ha detto, ci trasforma a immagine del volto misericordioso di Dio. La liturgia invita oggi ad accogliere l’amore di Dio e a viverlo con gratuità, discrezione e premura. Il Pontefice ha invocato Maria perché ci aiuti a rispondere con generosità a questa chiamata, e a riflettere nel mondo il volto del Padre.

V Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani

Dopo la preghiera mariana, Papa Leone ha ricordato la celebrazione della V Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, sottolineando il loro ruolo come testimoni di speranza e guide per le nuove generazioni. Ha esortato tutti a non lasciarli soli, ma a costruire un’alleanza di amore e preghiera.

Appelli per la pace e la giustizia

Il Pontefice ha espresso profonda preoccupazione per le tante zone del mondo segnate da violenza e guerra. Ha menzionato in particolare i conflitti tra Thailandia e Cambogia, le violenze nel sud della Siria e la drammatica situazione a Gaza, dove la popolazione soffre fame, violenza e morte. Ha invocato un cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e il rispetto del diritto umanitario, ribadendo che ogni persona ha una dignità intrinseca donata da Dio. Papa Leone ha affidato a Maria, Regina della pace, le vittime innocenti e i governanti, affinché scelgano il dialogo e la giustizia per porre fine alle guerre. Ha rinnovato il suo invito alla comunità internazionale a negoziare un futuro di pace.

Saluti ai pellegrini e ai giovani del Giubileo

Il Papa ha salutato con gratitudine Radio Vaticana e Vatican News, che hanno aperto una nuova postazione sotto il colonnato del Bernini in vista del Giubileo. Ha ringraziato i giornalisti per il loro servizio alla verità e alla pace.

Poi ha rivolto saluti ai numerosi pellegrini presenti in piazza: i nonni di San Cataldo, i frati cappuccini d’Europa, i cresimandi di Grantorto-Carturo, i giovani di Montecarlo di Lucca e gli scout di Licata. Particolare affetto è stato espresso per i giovani provenienti da vari Paesi, riuniti a Roma per il Giubileo dei Giovani: «Sia per ciascuno un’occasione per incontrare Cristo ed essere da Lui rinsaldati nella fede».

Il Pontefice ha concluso ricordando la processione mariana sul Tevere, la “Madonna fiumarola”, auspicando che i partecipanti imparino da Maria a vivere il Vangelo nel quotidiano.

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