Roma – Martedì 14 ottobre, durante la visita ufficiale al Quirinale e il discorso pronunciato nel Salone delle Feste, Papa Leone XIV ha parlato dell’eredità spirituale di San Francesco d’Assisi. Ricevuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Pontefice, parlando di questo tempo storico segnato da guerre e crisi umanitarie, ha rilanciato un messaggio di pace, fraternità e cura della “casa comune” attraverso il riferimento al Patrono d’Italia.
La visita al Quirinale
La visita di Papa Leone si è svolta nel solco di una lunga tradizione di dialogo tra Stato italiano e Santa Sede. Scandita da onori militari, scambi di doni e colloqui privati, è proseguita con i discorsi del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e di Leone XIV, che hanno toccato alcuni temi urgenti: da una parte la preoccupazione per i diritti calpestati, per Gaza e per tutti gli scenari di guerra, la difesa della democrazia, l’impegno per la pace e la gratitudine per le opere sociali della Chiesa, dall’altra il ringraziamento all’Italia per il supporto nello svolgimento del Giubileo, l’incoraggiamento alla costante collaborazione tra Stato Italiano e Santa Sede per il bene comune, l’appello a costruire la pace e a proseguire sulla via del multilateralismo, l’attenzione alla sorte dei bambini a Gaza come anche alla tutela dei migranti e la richiesta di favorire le politiche per la famiglia.
Il richiamo a San Francesco
Nel discorso di Leone è stato richiamato anche San Francesco. Il Papa non poteva non ricordare che nel 2026 si celebrerà l’ottavo centenario del dies natalis del Poverello d’Assisi e, dunque, ha colto l’occasione di sottolineare l’urgente questione della cura della “casa comune”. «San Francesco ci ha insegnato a lodare il Creatore nel rispetto di tutte le creature lanciando il suo messaggio dal “cuore geografico” della Penisola e facendolo giungere, per la bellezza dei suoi scritti e la testimonianza sua e dei suoi frati, attraverso le generazioni fino a noi».
L’Italia chiamata a riscoprire la propria vocazione
Papa Leone ha aggiunto che per questo l’Italia ha «ricevuto in modo speciale la missione di trasmettere ai popoli la cultura che riconosce la terra “come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia” (Laudato si’,1).».
Inoltre, il Papa definito l’Italia «un Paese di una ricchezza immensa, spesso umile e nascosta, e che perciò talvolta ha bisogno di essere scoperta e riscoperta», per affrontare con fiducia le sfide presenti e future.
Ecco, dunque, che richiamandosi alla figura di San Francesco, il Pontefice ha rivolto agli italiani un invito preciso: riscoprire la propria vocazione e assumere un compito di testimonianza nel mondo, proiettando l’eredità francescana nel cuore delle sfide globali. Tale invito diventa ancora più significativo per tutti coloro che sono francescani e chiama ancor più a dare testimonianza della sequela di Cristo, del Vangelo, sui passi di Francesco.