Città del Vaticano. Nella parrocchia pontificia di Sant’Anna in Vaticano, Papa Leone XIV ha celebrato la Santa Messa richiamando i fedeli a una scelta chiara: servire Dio o servire la ricchezza. Nell’omelia, ha spiegato che la fede non divide le persone in classi sociali contrapposte, ma chiede una rivoluzione interiore che libera dalla schiavitù dell’avidità e apre alla condivisione. Il Pontefice ha incoraggiato la comunità parrocchiale a restare fedele al Vangelo e a essere testimone di carità e di pace in un mondo segnato da guerre e indifferenza.
Una parrocchia al confine
Il Papa ha sottolineato la particolare collocazione della chiesa di Sant’Anna, posta all’ingresso del Vaticano, come segno di una comunità che accoglie chi passa per lavoro, per pellegrinaggio o per necessità. Qui – ha detto – ognuno deve poter trovare porte e cuori aperti alla preghiera, all’ascolto e alla carità. Commentando il Vangelo di Luca, Leone XIV ha ricordato le parole di Gesù: «Nessun servitore può servire due padroni… non potete servire Dio e la ricchezza». Non si tratta di una scelta contingente, ma di un vero stile di vita, che implica decidere chi amiamo e a chi vogliamo consacrare la nostra esistenza. La tentazione, ha osservato, è credere che la ricchezza sia garanzia di salvezza, mentre in realtà ci rende diffidenti e rivali.
La Provvidenza del Padre
Il Papa ha ricordato che Dio destina i beni del creato a tutti e che il Signore si prende cura dei poveri e dei deboli, come canta il Salmo 113. Per questo, la Parola non divide tra ricchi e poveri, ma invita tutti a una conversione del cuore. Solo così le mani si aprono per donare, le menti per costruire una società più giusta, e la ricchezza diventa strumento di bene comune. Richiamando San Paolo, Leone XIV ha esortato a pregare per i responsabili delle nazioni, perché non trasformino la ricchezza in armi o in strumenti di sfruttamento. «Chi serve Dio diventa libero dalla ricchezza – ha detto – ma chi serve la ricchezza ne resta schiavo». La vera giustizia, ha aggiunto, trasforma i beni in occasione di pace e dignità per tutti.
Testimoni di carità e di pace
Il Pontefice ha ringraziato la comunità di Sant’Anna per il suo servizio generoso e l’ha incoraggiata a perseverare in un tempo segnato dalla guerra e dall’indifferenza. Nutriti dall’Eucaristia, ha concluso, i fedeli sono chiamati a testimoniare con la vita che Gesù è il Salvatore del mondo, Colui che libera dal male e dona la pace.