Bari – Alle ore 18 di sabato 20 settembre 2025 presso la Basilica della Madonna del Pozzo di Capurso è stata celebrata la messa per l’ordinazione diaconale di fra Gianmarco Cellamare (leggi qui la cronaca).
Fra Gianmarco, nell’Ordine dei Frati Minori di Puglia e Molise dal 2018, è diventato diacono e, prima della celebrazione, ci ha raccontato come vivesse questo particolare momento.
Con quali attese e certezze arrivi all’ordinazione?
Sono molto contento. C’è stato un tempo di preparazione che ha trovato il suo culmine negli esercizi spirituali vissuti ad Assisi nel Centro di spiritualità delle Suore Francescane di Gesù Bambino, guidati dal predicatore francescanista Pietro Maranesi, padre cappuccino. Questo evento arriva dopo un lungo percorso di formazione, previsto come di consueto per i Frati Minori, e alla luce di un anno molto intenso e importante vissuto a Gerusalemme.
Quali sono i tuoi sentimenti in questo momento?
Sono molto sereno, in una condizione di pace interiore. Sono cosciente del dono che mi sovrasta. È una grazia grande, non legata a fattori umani, e che viene fatta a me non per me stesso ma perché sono chiamato a spendermi sempre di più per la gente che il Signore mi farà incontrare, mettendo a loro servizio i miei doni.
Come stai vivendo questo tempo con la fraternità?
Questo tempo l’ho vissuto nel convento di Bari dove sono dalla fine di luglio e dove resterò fino a fine settembre, prima di tornare a Gerusalemme. Per quanto riguarda la preparazione al diaconato, sono stati cruciali gli esercizi spirituali ad Assisi, dove ho avuto la possibilità di fare un percorso sia di spiritualità francescana che di natura biblica. Il tempo trascorso a Gerusalemme in questo anno, invece, è stato più dedicato allo studio tra frequenza delle lezioni e studio personale e, poi, vita di preghiera e di fraternità.
Come vivi il tempo che ora stai trascorrendo qui rispetto a Gerusalemme?
Sono molto contento di essere a Gerusalemme e mi trovo bene a vivere lì, è una città speciale dove si respira un’aria diversa, dato che è un territorio legato ai luoghi dove ha vissuto Nostro Signore e in cui vi sono i luoghi principali della nostra fede. Tutto questo, nonostante sia un periodo in cui vi è una tensione dovuta alle vicende belliche legate a Israele. Questa è la principale differenza rispetto alla vita in Italia. Ovviamente, Gerusalemme e Gaza vivono due situazioni differenti. A Gerusalemme la situazione è molto più tranquilla rispetto a Gaza, benché a giugno abbiamo vissuto un momento di particolare tensione dovuto al conflitto con l’Iran.
Quali le tue speranze per questo nuovo percorso di vita?
Spero di potermi sempre più conformare al Signore, crescere nella Sua sequela, portare un Suo riflesso nella mia vita a beneficio non solo mio ma anche di fratelli e sorelle che il Signore vorrà mettermi sul mio cammino, affinché possa essere un uomo, un frate secondo il cuore di Dio e perché possa concretamente contribuire a costruire già su questa Terra il Suo regno attraverso soprattutto quella che potrebbe essere la mia sensibilità principale in virtù degli studi che sto facendo, legati alla Parola di Dio.