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Papa Leone proclama santi Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, modelli per i giovani

Città del Vaticano. Papa Leone ha presieduto in Piazza San Pietro la Santa Messa con il Rito di Canonizzazione di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati. Nell’omelia, il Pontefice ha proposto i due giovani come modelli luminosi di santità “della porta accanto”, capaci di vivere con radicalità l’amore per Cristo nell’Eucaristia e nella carità verso i fratelli. Con parole rivolte soprattutto ai giovani, ha ricordato che la vita non va sprecata ma orientata verso l’alto, facendo di essa un capolavoro di amore e di fede.

Una festa per la Chiesa e per il mondo

All’inizio della celebrazione Papa Leone ha salutato i fedeli giunti da ogni parte del mondo, con particolare riconoscenza per i giovani presenti. Ha invitato tutti a vivere la gioia di un giorno che è dono di fede e segno della bellezza della santità, incoraggiando a partecipare con cuore aperto e riconoscente. Commentando la prima Lettura, tratta dal Libro della Sapienza, il Papa ha ricordato la domanda di Salomone: «Chi avrebbe conosciuto il tuo volere, se tu non gli avessi dato la sapienza?». Come il giovane re, anche i nuovi Santi hanno compreso che la vita trova il suo senso solo se orientata al progetto di Dio, senza sprecarla in ciò che non conta. Riferendosi al Vangelo, Leone ha sottolineato che Gesù chiama a seguire la via della croce e a rinunciare a ogni sicurezza per affidarsi totalmente a Lui. È la scelta che hanno fatto tanti santi, a cominciare da Francesco d’Assisi, fino ad Agostino e ai giovani di oggi. La santità, ha detto, inizia con un “sì” pieno a Dio, che cambia la logica dell’esistenza e la orienta all’amore.

Frassati e Acutis, santi per i giovani

Il Papa ha poi presentato i profili dei nuovi Santi. Pier Giorgio Frassati, definito dai suoi amici “Impresa Trasporti” per il suo impegno instancabile con i poveri, ha vissuto una fede gioiosa, attiva nella società e nella politica, sempre radicata nell’Eucaristia e nella preghiera. Carlo Acutis, “l’influencer di Dio”, ha testimoniato con semplicità la santità quotidiana: Messa, Adorazione, Confessione frequente, carità nascosta, unione con i Santi e devozione a Maria. Entrambi hanno trovato nella fede la forza per affrontare la malattia e la morte, trasformando il dolore in offerta d’amore. Papa Leone ha concluso l’omelia ricordando le parole dei due giovani: «Non io, ma Dio», ripeteva Carlo; «Se avrai Dio per centro di ogni tua azione, allora arriverai fino alla fine», affermava Pier Giorgio. Sono frasi che riassumono la loro testimonianza e che, ha detto il Pontefice, restano un invito per tutti – soprattutto per i giovani – a guardare verso l’alto e a fare della vita un capolavoro di santità.

Papa Leone proclama santi Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, modelli per i giovani

Città del Vaticano. Papa Leone ha presieduto in Piazza San Pietro la Santa Messa con il Rito di Canonizzazione di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati. Nell’omelia, il Pontefice ha proposto i due giovani come modelli luminosi di santità “della porta accanto”, capaci di vivere con radicalità l’amore per Cristo nell’Eucaristia e nella carità verso i fratelli. Con parole rivolte soprattutto ai giovani, ha ricordato che la vita non va sprecata ma orientata verso l’alto, facendo di essa un capolavoro di amore e di fede.

Una festa per la Chiesa e per il mondo

All’inizio della celebrazione Papa Leone ha salutato i fedeli giunti da ogni parte del mondo, con particolare riconoscenza per i giovani presenti. Ha invitato tutti a vivere la gioia di un giorno che è dono di fede e segno della bellezza della santità, incoraggiando a partecipare con cuore aperto e riconoscente. Commentando la prima Lettura, tratta dal Libro della Sapienza, il Papa ha ricordato la domanda di Salomone: «Chi avrebbe conosciuto il tuo volere, se tu non gli avessi dato la sapienza?». Come il giovane re, anche i nuovi Santi hanno compreso che la vita trova il suo senso solo se orientata al progetto di Dio, senza sprecarla in ciò che non conta. Riferendosi al Vangelo, Leone ha sottolineato che Gesù chiama a seguire la via della croce e a rinunciare a ogni sicurezza per affidarsi totalmente a Lui. È la scelta che hanno fatto tanti santi, a cominciare da Francesco d’Assisi, fino ad Agostino e ai giovani di oggi. La santità, ha detto, inizia con un “sì” pieno a Dio, che cambia la logica dell’esistenza e la orienta all’amore.

Frassati e Acutis, santi per i giovani

Il Papa ha poi presentato i profili dei nuovi Santi. Pier Giorgio Frassati, definito dai suoi amici “Impresa Trasporti” per il suo impegno instancabile con i poveri, ha vissuto una fede gioiosa, attiva nella società e nella politica, sempre radicata nell’Eucaristia e nella preghiera. Carlo Acutis, “l’influencer di Dio”, ha testimoniato con semplicità la santità quotidiana: Messa, Adorazione, Confessione frequente, carità nascosta, unione con i Santi e devozione a Maria. Entrambi hanno trovato nella fede la forza per affrontare la malattia e la morte, trasformando il dolore in offerta d’amore. Papa Leone ha concluso l’omelia ricordando le parole dei due giovani: «Non io, ma Dio», ripeteva Carlo; «Se avrai Dio per centro di ogni tua azione, allora arriverai fino alla fine», affermava Pier Giorgio. Sono frasi che riassumono la loro testimonianza e che, ha detto il Pontefice, restano un invito per tutti – soprattutto per i giovani – a guardare verso l’alto e a fare della vita un capolavoro di santità.

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