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Fedeltà al Vangelo anche nelle prove: l’Angelus del Papa a Castel Gandolfo

Castel Gandolfo. Il Papa, commentando il Vangelo di questa domenica (Lc 12,49-53), ha ricordato che seguire Cristo non significa camminare su strade facili, ma essere pronti a vivere anche la contraddizione e la persecuzione. Ha invitato i fedeli a non arrendersi davanti al male, ma a restare saldi nella verità e nella carità, sull’esempio dei martiri. Dopo la preghiera mariana, ha rivolto un pensiero alle popolazioni colpite da calamità e guerre, e ha salutato i gruppi presenti a Castel Gandolfo.

Il Vangelo, segno di contraddizione

Gesù, con parole forti, ricorda ai discepoli che la sua missione non è fatta di facili successi, ma porta con sé rifiuti e opposizioni. Lo stesso è avvenuto alle comunità delle origini, che pur vivendo la carità evangelica, dovettero affrontare persecuzioni. Così anche oggi, il bene non sempre trova accoglienza: spesso chi agisce nella verità incontra ostacoli e sofferenze.

Rimanere fedeli nella carità

Il Papa ha incoraggiato a non rispondere alla violenza con la vendetta, ma a perseverare nella fedeltà al Vangelo. Non solo i martiri, ma ogni cristiano, nella vita quotidiana, è chiamato a questa coerenza: genitori, insegnanti, professionisti, religiosi, politici. Sant’Ignazio di Antiochia, in cammino verso il martirio, scriveva ai cristiani di Roma: «Non voglio che voi siate accetti agli uomini, ma a Dio». Leone ha concluso la riflessione invitando a chiedere l’intercessione di Maria, perché aiuti ogni battezzato a essere testimone fedele e coraggioso, e sostenga i fratelli che ancora oggi soffrono per la fede.

Vicino alle popolazioni colpite da calamità

Dopo l’Angelus, il Papa ha espresso la sua vicinanza alle popolazioni di Pakistan, India e Nepal, colpite da gravi alluvioni, assicurando preghiere per le vittime e i loro familiari. Ha rinnovato anche l’appello per la pace, perché nelle trattative prevalga sempre il bene dei popoli. Il Pontefice ha ringraziato i promotori delle tante iniziative di evangelizzazione e cultura nei luoghi di vacanza, citando la missione giovanile di Riccione. Ha salutato con affetto i fedeli presenti a Castel Gandolfo, in particolare l’AIDO di Coccaglio, l’AVIS di Gavardo, i giovani di Casarano e le religiose francescane di Sant’Antonio. Infine, Francesco ha benedetto il pellegrinaggio mariano di Piekary in Polonia e ha augurato a tutti i fedeli una buona domenica.

Fedeltà al Vangelo anche nelle prove: l’Angelus del Papa a Castel Gandolfo

Castel Gandolfo. Il Papa, commentando il Vangelo di questa domenica (Lc 12,49-53), ha ricordato che seguire Cristo non significa camminare su strade facili, ma essere pronti a vivere anche la contraddizione e la persecuzione. Ha invitato i fedeli a non arrendersi davanti al male, ma a restare saldi nella verità e nella carità, sull’esempio dei martiri. Dopo la preghiera mariana, ha rivolto un pensiero alle popolazioni colpite da calamità e guerre, e ha salutato i gruppi presenti a Castel Gandolfo.

Il Vangelo, segno di contraddizione

Gesù, con parole forti, ricorda ai discepoli che la sua missione non è fatta di facili successi, ma porta con sé rifiuti e opposizioni. Lo stesso è avvenuto alle comunità delle origini, che pur vivendo la carità evangelica, dovettero affrontare persecuzioni. Così anche oggi, il bene non sempre trova accoglienza: spesso chi agisce nella verità incontra ostacoli e sofferenze.

Rimanere fedeli nella carità

Il Papa ha incoraggiato a non rispondere alla violenza con la vendetta, ma a perseverare nella fedeltà al Vangelo. Non solo i martiri, ma ogni cristiano, nella vita quotidiana, è chiamato a questa coerenza: genitori, insegnanti, professionisti, religiosi, politici. Sant’Ignazio di Antiochia, in cammino verso il martirio, scriveva ai cristiani di Roma: «Non voglio che voi siate accetti agli uomini, ma a Dio». Leone ha concluso la riflessione invitando a chiedere l’intercessione di Maria, perché aiuti ogni battezzato a essere testimone fedele e coraggioso, e sostenga i fratelli che ancora oggi soffrono per la fede.

Vicino alle popolazioni colpite da calamità

Dopo l’Angelus, il Papa ha espresso la sua vicinanza alle popolazioni di Pakistan, India e Nepal, colpite da gravi alluvioni, assicurando preghiere per le vittime e i loro familiari. Ha rinnovato anche l’appello per la pace, perché nelle trattative prevalga sempre il bene dei popoli. Il Pontefice ha ringraziato i promotori delle tante iniziative di evangelizzazione e cultura nei luoghi di vacanza, citando la missione giovanile di Riccione. Ha salutato con affetto i fedeli presenti a Castel Gandolfo, in particolare l’AIDO di Coccaglio, l’AVIS di Gavardo, i giovani di Casarano e le religiose francescane di Sant’Antonio. Infine, Francesco ha benedetto il pellegrinaggio mariano di Piekary in Polonia e ha augurato a tutti i fedeli una buona domenica.

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