Azione Francescana

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Angelus a Tor Vergata: i giovani, semi di speranza nel mondo

Roma. Il Papa ha concluso il Giubileo dei giovani a Tor Vergata con un Angelus che si è fatto canto di gratitudine e invito alla speranza. Ricordando le vittime, richiamando la pace per i Paesi in guerra e annunciando la prossima Gmg a Seoul, il Pontefice ha esortato i ragazzi a essere luce del mondo e sale della terra.

Un grazie che diventa preghiera

Il Papa ha iniziato il suo Angelus ringraziando i giovani per la partecipazione intensa e viva a questi giorni di Giubileo, definiti «una cascata di grazia per la Chiesa e per il mondo». Ha rivolto un pensiero particolare a María e Pascale, due pellegrine – una spagnola e una egiziana – che hanno perso la vita in questi giorni, affidandole al Signore. Il ringraziamento si è esteso a vescovi, sacerdoti, consacrati, educatori e a tutti coloro che hanno sostenuto l’evento anche spiritualmente.

Con Cristo accanto ai giovani che soffrono

In comunione con Cristo, «nostra pace e speranza per il mondo», il Papa ha espresso la vicinanza della Chiesa ai giovani che soffrono a causa delle guerre e delle ingiustizie: «Siamo con i giovani di Gaza, con quelli dell’Ucraina e con tutti coloro che vivono in terre insanguinate dai conflitti». Ha esortato i ragazzi a credere che «un mondo diverso è possibile», fondato sulla fraternità e sul dialogo, non sulle armi.

Semi di speranza nel quotidiano

Riprendendo le immagini evangeliche della vite e dei tralci, il Pontefice ha incoraggiato i giovani a rimanere uniti a Cristo per portare frutto: «Sarete sale della terra, luce del mondo, semi di speranza là dove vivete: in famiglia, a scuola, al lavoro, nello sport». È con l’amore, il perdono e la forza dello Spirito che nasce la possibilità di un futuro diverso, segnato dalla speranza.

Lo sguardo alla Corea del Sud

Guardando al futuro, il Papa ha rilanciato l’invito già formulato a Lisbona da Francesco: la prossima Giornata Mondiale della Gioventù si terrà a Seoul dal 3 all’8 agosto 2027, sul tema «Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!» (Gv 16,33). «Continuiamo a sognare insieme, a sperare insieme», ha detto, indicando ai giovani la missione di essere testimoni della vittoria di Cristo sul male e sulla morte.

Saluto finale e mandato

Concludendo, il Papa ha ringraziato i giovani per la gioia e la musica che hanno animato il Giubileo. Ha chiesto loro di portare un saluto anche a chi non ha potuto partecipare a causa delle difficoltà nei propri Paesi, invitandoli a diffondere entusiasmo e speranza. «Voi siete sale della terra, luce del mondo – ha affermato –: portate questo saluto a tutti i vostri amici, a tutti i giovani che hanno bisogno di un messaggio di speranza».

Angelus a Tor Vergata: i giovani, semi di speranza nel mondo

Roma. Il Papa ha concluso il Giubileo dei giovani a Tor Vergata con un Angelus che si è fatto canto di gratitudine e invito alla speranza. Ricordando le vittime, richiamando la pace per i Paesi in guerra e annunciando la prossima Gmg a Seoul, il Pontefice ha esortato i ragazzi a essere luce del mondo e sale della terra.

Un grazie che diventa preghiera

Il Papa ha iniziato il suo Angelus ringraziando i giovani per la partecipazione intensa e viva a questi giorni di Giubileo, definiti «una cascata di grazia per la Chiesa e per il mondo». Ha rivolto un pensiero particolare a María e Pascale, due pellegrine – una spagnola e una egiziana – che hanno perso la vita in questi giorni, affidandole al Signore. Il ringraziamento si è esteso a vescovi, sacerdoti, consacrati, educatori e a tutti coloro che hanno sostenuto l’evento anche spiritualmente.

Con Cristo accanto ai giovani che soffrono

In comunione con Cristo, «nostra pace e speranza per il mondo», il Papa ha espresso la vicinanza della Chiesa ai giovani che soffrono a causa delle guerre e delle ingiustizie: «Siamo con i giovani di Gaza, con quelli dell’Ucraina e con tutti coloro che vivono in terre insanguinate dai conflitti». Ha esortato i ragazzi a credere che «un mondo diverso è possibile», fondato sulla fraternità e sul dialogo, non sulle armi.

Semi di speranza nel quotidiano

Riprendendo le immagini evangeliche della vite e dei tralci, il Pontefice ha incoraggiato i giovani a rimanere uniti a Cristo per portare frutto: «Sarete sale della terra, luce del mondo, semi di speranza là dove vivete: in famiglia, a scuola, al lavoro, nello sport». È con l’amore, il perdono e la forza dello Spirito che nasce la possibilità di un futuro diverso, segnato dalla speranza.

Lo sguardo alla Corea del Sud

Guardando al futuro, il Papa ha rilanciato l’invito già formulato a Lisbona da Francesco: la prossima Giornata Mondiale della Gioventù si terrà a Seoul dal 3 all’8 agosto 2027, sul tema «Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!» (Gv 16,33). «Continuiamo a sognare insieme, a sperare insieme», ha detto, indicando ai giovani la missione di essere testimoni della vittoria di Cristo sul male e sulla morte.

Saluto finale e mandato

Concludendo, il Papa ha ringraziato i giovani per la gioia e la musica che hanno animato il Giubileo. Ha chiesto loro di portare un saluto anche a chi non ha potuto partecipare a causa delle difficoltà nei propri Paesi, invitandoli a diffondere entusiasmo e speranza. «Voi siete sale della terra, luce del mondo – ha affermato –: portate questo saluto a tutti i vostri amici, a tutti i giovani che hanno bisogno di un messaggio di speranza».

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